Il Campanile

icona santuario

Le fondamenta per la costruzione di un nuovo campanile che venisse a sostituire quello della chiesa primitiva furono gettate nel 1645.


Ma giа l'anno dopo si dovettero sospendere i lavori per ordine del vescovo di Como Lazzaro Carafino che, ritenendo il disegno sproporzionato ai bisogni della chiesa e di spesa eccessiva, consigliava di limitarsi a rialzare il campanile vecchio e a completarlo con una cuspide simile a quelle dei paesi circostanti. Fu solo nel 1654 che, in base a un nuovo disegno, essi vennero ripresi e affidati al capomastro Pietro Petrini, originario lui pure del Canton Ticino.


La costruzione del campanile prosegui' con ritmo assai piu' lento della chiesa e le varie fasi del suo avanzamento appaiono dalle date incise sulle facce di tramontana e di mezzodi', incominciando dall'arco dell'androne terreno, dove si legge la data del 1654, e salendo fino alla cimasa della balaustra terminale che reca quella del 1699.

campanile
L'opera venne portata a termine dal capomastro e taglia pietre Cristiano Pruneri di Grosio, nome che ricorre di frequente nei registri della fabbrica dal 1695 al 1705. L'ultimazione dei lavori appare anche dalla data graffita sulla faccia di levante, sotto l'orologio: 17+05.
La torre, slanciata e maestosa, attraversata da un caratteristico andito a volta al piano terreno, e' divisa da larghi e ben sagomati cornicioni in quattro riparti, i primi due con finestrelle a feritoie rettangolari e centinate, gli ultimi con finestroni serliani.
Fa da coronamento alla costruzione un terrazzo con balaustra e gugliette piramidali agli angoli, sormontato da cupolino.


Il campanile, per le giuste proporzioni e la decorazione di lesene, contorni e cornici in pietra verde locale, e' un'opera architettonica di merito indiscutibile che ben s'intona alla chiesa, in modo da formare con essa un sol corpo e non dare neppure a intendere che fu iniziata cinquant'anni dopo.
Il concerto delle cinque campane (meno la maggiore rifusa nel 1934 dalla ditta Ottolina di Seregno) e' tra i migliori usciti dalla rinomata fonderia Pruneri di Grosio per potenzialitа' di timbro e dolcezza di espressione.