Il Portale e altre opere

icona santuario

L'opera in pietra piu' notevole dal punto di vista decorativo e' il contorno del portale maggiore. Disegnato nel 1638 dall'architetto Gaspare Aprile, fu eseguito l'anno seguente dal bormiese Pietro Marni con l'aiuto di altri maestri lapicidi fra cui i luganesi Gio, Battista Aprile, Carlo Casella e Giorgio Solari.

Sulla cornice arcuata della cimasa e' scolpita nel mezzo la data del 1639 e una targa marmorea applicata al sottostante architrave porta la bella dedica alla Vergine:
COELI TERRAEQVE REGINAE DEI ET GRATIARVM MATRI HAERESVMQVE EXSPVGNATRICI (Alla Regina del cielo e della terra - Alla Madre di Dio e delle Grazie - Alla
espugnatrice delle eresie).


Particolare significato riveste l'ultima parte della dedica, in quanto nel 1639 il Capitolato di Milano poneva finalmente termine ai contrasti e alle lotte di religione in Valtellina.


Contemporanei e senza dubbio della stessa mano sono i contorni delle porte laterali, pure in pietra, molto simili al precedente nel disegno e nella
modellatura. portale
I serramenti del portale e della porta destra furono abilmente intagliati da mastro Gio. Pietro Della Rocha di Cepina nel 1652·53.


Il portale reca scolpita in alto l'Annunciazione, a metа' S. Eusebio e S. Martino che taglia il mantello al povero e in basso due sirene, tra motivi di volute fogliacee, fiorami, figure di uccelli che beccano l'uva, mascheroni, draghi e delfini.


La porta e' piu' semplice, con due sole testine di cherubi negli specchi superiori,ma ricca di ornati floreali.
Oltre ai contorni delle tre porte, meritano particolare attenzione anche quelli delle finestre della sagrestia e del coro; quest'ultima sormontata da un timpano portante sulla cuspide un grazioso vaso di fiori scolpito a bassorilievo, con la data del 1630 e il monogramma P R F, comunemente interpretato: Pietro Robustelli Felice, secondo quanto scrive il Quadrio nella sua storia e per il fatto che proprio in quel periodo (1627-30) questo valente taglia pietre grosottino lavorava nel Santuario.